Al nùmer sent

Ago 18, 2013 | Caffé Nichilismo, Leggi | 2 commenti

A cura del Presidenci.
Fin da piccolo c’erano canzoncine in “lingua” di cui capivo qualcosa ma non tutto e che mio padre con soddisfazione tutta ennekappista (ante litteram) mi spiegava. Una di queste parole era “sent” inteso come “cento” aka il cesso. Da bravo pargolo ero tutto contento di aver trovato un nuovo modo di dirlo, ma l’etimologia, il motivo per cui si utilizzava quel numero, ovviamente mi sfuggiva. Ed in fondo, allora non è che la cosa mi preoccupasse più di tanto.

Guera d’Abissinia

Ancora gnanca disdeut ani a l’han ciamalo përmanent
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
l’han mandalo an Abissinia a la cassa dij serpent
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
L’é rivà a l’Amba Alagi con ël cul ch’l’era rovent
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
L’han ciamalo a rappòrto, a l’han falo sot-tenent
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
L’é ciapasse anche l’ameba, a corìa com’ël vent
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
L’ha cambià sinquanta braje, a n’avìa fin-a aj dent
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
A l’han daje na mudaja, a l’han dije “It ses content?”
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
Chiel a podìa nen rësponde përchè a l’era al nùmer sent
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
L’ha trovà na mòretina, a l’ha daje ‘n bel present
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
L’han portalo dal dotor, a l’han tajaje lòn ch’a pend
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT
E Vitòrio Emanuele, anche chiel a l’era content
MAPIN MAPON MÈ PARE CONTENT

Con gli anni, però, ogni tanto quella canzoncina mi tornava nella mente e mi instillava la domanda: perché mai il numero 100 in vece di qualsiasi altro?
La risposta è stata illustrata perfettamente da Manlio Zeus Collino nella pagina di Faccialibro “Le vecchie piole” dove si tratta di un genere in via d’estinzione, le piole aka le osterie..

D: Perché sulla porta del cesso in cortile ..capeggiava il nr 100 …. ?

R: Non solo nel cortile, anche ai piani si usava il 100. Era per pudore (a quei tempi la parola cesso era considerata sconcia, si diceva “ritirata, luogo comodo, toeletta” come si diceva “petto” per non dire seno, “frac” per non dire culo, “pudenda” per non nominare gli organi sessuali…). Ma era soprattutto per non confondere chi vi si recava, che non temesse di entrare nella camera di un ospite.
Negli alberghi di una volta non c’era l’uso di far precedere il numero delle camere da quello del piano. Oggi, anche quando le camere sono solo una trentina (albergo medio), c’è la 101 al primo piano, la 201 al secondo, la 301 al terzo, e un eventuale numero 100 sarebbe plausibile come stanza, confonderebbe. Ma negli alberghi d’antan quell’uso non c’era, e raramente c’erano più di 100 camere. Nei pochissimi che ne avevano di più (i Grand Hotel) c’erano almeno due ampi gabinetti con bagno ad ogni piano (uno per ala, rispetto allo scalone centrale) e l’acqua corrente in ogni stanza.
Per quel motivo, negli alberghi “normali” piccoli e medi, il numero 100 era diventato, per convenzione, quello del “luogo comodo”.

Dunque, sapevatelo!

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