Viaggio allucinante tra le peggio porcherie ludico/concettuali propinate dalla stringente attualità. Posto che l’hypnagogic pop era il genere underground cult del 2009, e ancora non abbiamo capito cosa ci toccherà nel 2010, tanto vale spingersi sul fondo e insozzarsi le orecchie con le gesta sonore di Ariel Pink e precursori, ma anche con Gary War, Ducktails, Sun Araw, Dolphins into the Future e compagnia offuscante. Premesso che il lato autenticamente trendy della faccenda (il cosiddetto glo-fi) lo lasciamo fuori e che quello femminile viene solo sfiorato nel finale, è pleonastico dire che su tutto quanto incombe il genio annichilente putrido e visionario di James Ferraro.