Trasmessa in diretta giovedì 11 giugno 2009 dallo studio 1
Demiurgo, Filosofo
Skype: Wemma, Zapotek

ATTENZIONE, questa pagina non ha nulla a che vedere con il Comune di Cento.
ATTENZIONE, questa pagina non ha nulla a che vedere con la Scuola di Cento.

Detto ciò, benvenuti all’articolo sulla più bella puntata di radio nk a tutt’oggi. Caffenichilismo On Air #100, ovvero: come imparammo a non preoccuparci e ad amare la radio. Come una presentazione roadshow che si rispetti, la puntata inizia con un clip audio austero e marziale, magari vagamente pompieristico, che serve a stabilire un mood ed una linea guida per tutto quello che verrà. Saltatelo che tanto la linea guida va a farsi benedire grosso modo al 3° minuto.
A seguire il famoso clip 100.mp3, un clip in tre movimenti fatto per celebrare la trasmissione, così descritti dal suo programmatore:

  • il primo è una campionatura reale di una sintonizzazione furibonda su una radio fm analogica nel quale sono sparsi almeno 15 segmenti più o meno subliminali di radio nk – i più riconoscibili (volutamente) sono vito andolini, quella che dice “alessandro venturi” e “datatrade!”, ma c’è spazio anche per Rufus, il benzinaio lugaresi, pitagora suicchi, il robot cagatore e altre cose ancora; il tutto finisce quando ci si sintonizza casualmente su radio nk; momento di silenzio e
  • secondo movimento: intro/drone di also spracht zarathustra, campionamento di estrazioni del lotto, crescendo di un coro creato con audacity di gente che grida CENTO! CENTO! CENTO! in stile ok il prezzo è giusto, sfumatura rapida e attacco del terzo movimento;
  • terzo: campione di un pezzo stile carmina burana che orff ci fa una pippa, tonitruante e cazzuto, che sfuma e finisce nel jingle della radio.

I più sgami (per gli altri basta leggere qui) noteranno che è la prima trasmissione COA in cui non compare la sigla “Mr. Ghost goes to town”, sostituita egregiamente da un pezzo di Melampo, “Cento Cento” che per l’appunto oltre a ricordarci in quale mondo dimmerda viviamo ci ricorda anche che sa contare fino a cento – ed è contento.

Prevedibile emozione ed angoisse del demiurgo e si va. La puntata consiste in un excursus fluviale ed abbastanza prolisso (comme d’habitude) delle glorie e delle merde di radio nk in questi primi 5 anni, che peraltro sono caduti un paio di settimane fa. Non stiamo a raccontarla passo-passo ma ricordiamo che si è parlato del contest vagina, del contest zero, del record di 7 ore e 1/2, della serie di “dì – un’altra volta”, di cui fanno parte “di eeeh un’altra volta”, “dì peraltro un’altra volta”, “dì certo un’altra volta”. S’è parlato anche di qadafi, di vito andolini che noi stimiamo più di qualsiasi altro proconsole, o attaché che dir si voglia. Del Cinefira, la nostra incursione nella Settima Arte, di Red Ronnie, delle telefonate alla casella vocale, di Luca Zannoni della birreria Diagonal, di Paolo l’Operatore ed in generale di “Trash Metal Night” (1995), di max pezzali, di Casa Wemmastro, del Tuatara e di Villa Tuatara in Castelmaggiore, di San Salvador, di Zapotek (che interviene di giustezza) e delle sue frasi “la radio che piace perchè assomiglia ad un piatto di lassagne fatte dalla mamma” e “la radio fondamentalmente ggiovane” che rimarranno negli annali.

Finale giustamente da canta tu con i migliori (migliori, vabbè, vabbè) exploit canori dello staff della radio.
Non perdetevi l’ultimo brano che è una riscoperta poderosa.

Chi ha ascoltato COA #100 ha ascoltato anche: Aspettando COA #100

(altra robina da ascoltare)