Questa puntata, non incredibilmente registrata sotto gli auspici dell’estemporaneità e dell’improvvisazione tennica, appropriata come un barbecue in un interrato, vede il filosofo, il commercio ed il demiurgo riuniti sotto un migrofono dopo la partecipazione dei primi due alla nota kermesse bolognese dedicata ai fecondi ma talvolta poco facondi proprietari d’un compümela.

Si è parlato anche di Arthur Ashe, David Rasche, centro Blogos, MC Hammer, orienteering, Asafa Powell, giamaicani in generale, cattivo gusto, hip hop, sperequazione, macday, lutti computeristici, torrenti, boris, rifiuti solidi urbani, barcamp, pesca da riva, pesca sportiva, birra bamberger, bamberga, birra, deformità fisica, priamo, priapo, politica, governo, di pietro, clima da pallacorda, pallacorda, street magic, mangiafuoco, cinesi, sopracciglia a cespuglio, wii, urgenza espressiva, numbers stations, signor z, lingua biforcuta, gioco delle tre carte, circensi, x-mary.

“Questa circense veniva giù da una corda, o da una liana se fosse stata una Orfei”.
(Demiurgo, Satrapo D’Oro in questa puntata)

Più avanti nella puntata si scoprono altarini sulle origini coloniali del commercialista, e sulla sua passione per il buzkashi, detto anche “quel gioco tipo il polo giuocato col montone morto” (solidarietà col montone morto).
Si è parlato, ovviamente, anche di Tiziano Lattisi ed anche del nostro ascoltatore sanremese con la moglie orientale, che chissà su che basi afferma che la 5I4E ha allentato la morsa sui poccasts.
Finale in cui il Demiurgo apre uno squarcio sui suoi trascorsi di bambino con dei problemi e regala agli astanti dieci minuti di nostalgia canaglia.
Puntata, come si diceva, registrata con un accrocchio, anche se alla fine l’intellegibilità è salva.

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