Trasmessa il 28 giugno 2022.
Da Ravenna il Demiurgo, dal Puy d’amoun il Presidente.

“Gli spiriti felici puzzano di idiozia”. Con questa dotta citazione del peraltro noto Iosif Vissarionovič Džugašvili, di cui un tempo era un fan, il Demiurgo ha introdotto la puntata, in cui abbiamo divagato su accendini e ricariche, stampanti e cartucce, PC d’epoca, stampanti giurassiche ed altre nerditudini assortite. Come non citare anche i nostalgici ricordi dei disegni fatti al tecnigrafo e dell’olezzo delle eliocopie, dell’utilizzo tardivo dell’informatica nella progettazione all’interno delle aziende meccaniche, della resistenza al cambiamento che aumenta proporzionalmente all’età, della soddisfazione nell’eseguire campiture o nel lucidare delle tavole. Insomma nostalgie da vecchi babbioni. 
Poi abbiamo parlato del robot magazziniere del Wemma, di vestiti di lino (buonasera Melandri!) e di burnus (e del loro uso improprio nelle montagne cuneesi), delle letture classiche di Lepronte (a proposito: Lep, torna! Questa casa aspetta a te!) e delle traduzioni del Translator della nota casa di Mountain View, della traslitterazione del nome del peraltro famoso Colonnello libico e delle innumerevoli varianti dell’arabo. 
Il resto ascoltatelo!
Non vorrete che vi riassuma tutto io?